. La fetta maggiore dei prestiti europei, 74,3 miliardi andrà al capitolo “Rivoluzione verde”. Di questi ben 40,1 miliadi saranno destinati all’ “efficienza energetica e riqualificazione degli edifici”.
. Al secondo posto, con 48,7 miliardi troviamo il capitolo “Digitalizzazione”, a partire da quella della pubblica amministrazione (10,1 miliardi), mentre 35,5 miliardi andranno all’ innovazione 4.0 delle imprese.
. Al terzo posto vi è il capitolo “infrastrutture”, con 27,7 miliardi, di cui 23,6 serviranno per l’ alta velocità ferroviaria e la manutenzione stradale.
. Al quarto posto “istruzione e ricerca” con 19,2 miliardi.
. Al quinto il capitolo “parità di genere, coesione sociale e territoriale” con 17,1 miliardi.
. Al sesto il capitolo “Salute” con 9 miliardi (davvero interessante che la cosa più importante in questo momento venga messa all’ ultimo posto).
Il totale è 196 miliardi cui si aggiungono i 10,7 miliardi del programma “React Eu” per agevolazioni fiscali al Sud.
Il Governo promette che il 70% delle risorse verrà speso entro il 2023.
Si legge nella bozza che il Governo prevede che a fine 2026 il Pil italiano risulterà più alto di 2,3 punti. Ovviamente non sarà così, con investimenti di questo tipo il Pil non lo cambi. E’ solo burocrazia.